darktable e la riduzione del rumore

Pubblicato da Maurizio il 23/08/2018
Aggiornato il 27/12/2022
Tempo di lettura, circa 3 minuti

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Il rumore negli scatti ad alti ISO

Uno dei problemi che vi troverete a dover risolvere scattando immagini con poca o pochissima luce è la presenza del rumore ovvero la presenza di pixel che non hanno registrato con esattezza il colore della scena e che compaiono pertanto completamente verdi, rossi o blu.

Se scattate usando dei tempi di esposizione lunghi il rumore inizierà a vedersi (perchè il sensore della macchina si scalda maggiormente rispetto ad uno scatto breve) ma i peggiori risultati li otterrete scattando ad alti valori ISO.

Il rumore si può rimuovere in post-produzione anche se questa operazione comporta la perdita di dettaglio: anche in questo caso, quindi, l’operazione di riduzione del rumore sarà un compromesso tra la quantità di rumore stesso e la qualità dell’immagine finale.

darktable non ha un’interfaccia a cursore singolo come RawTherapee o il più noto Lightroom. Benchè diversi utenti lamentino questa cosa come una inutile complicazione del processo di sviluppo del file raw, io la ritengo un grosso punto di vantaggio perchè ogni singola fase del processo stesso è nelle nostre mani.

Per dimostrare come darktable può ridurre il rumore digitale ho scelto una foto della via lattea (perciò fatta in ambiente estremamente buio) a 6400 ISO con un sensore APS-C. L’obiettivo è quello di ridurre sì il rumore ma conservando sufficienti dettagli nella parte molto buia del bosco e, soprattutto, nel cielo stellato.

Quando devo eseguire operazioni particolarmente complesse o ripetitive preferisco iniziare da un punto di partenza già pronto per poi aggiustare il tiro.

datktable e gli stili

Uno stile in darktable è una configurazione per un insieme di moduli.

La più grossa raccolta di stili per darktable su internet si trova su dtstyle.net.

Perchè uno stile e non un semplice preset per un modulo? Perchè non solo darktable non ha moduli con un singolo cursore ma, a volte, ha più moduli per fare la stessa cosa :-)

Difficile? No, semplicemente in questo modo si hanno moduli molto specializzati per fare una cosa soltanto che può essere fatta estremamente bene.

Nel mio caso utilizziamo unicamente il modulo Riduzione rumore profilato applicato in più istanze (per la precisione TRE): ognuna di queste risolverà un problema specifico.

Schermata di darktable con la riduzione del rumore ad alti ISO

Schermata di darktable con la riduzione del rumore ad alti ISO

La prima applicazione del modulo non cambia di molto l’immagine (a sinistra quella originale, molto rumorosa).

La correzione viene applicata in modalità ‘non local means‘ usando una maschera di fusione ‘media‘ con intensità al 50%

Non local means agisce soprattutto sulla luminosità ed è per questo motivo che gli effetti non sono molto visibili (l’immagine è tutto fuorchè luminosa)

Schermata di darktable con la riduzione del rumore ad alti ISO

Schermata di darktable con la riduzione del rumore ad alti ISO

La seconda applicazione del modulo migliora l’immagine di parecchio!

La modalitè ‘Wavelets‘, infatti, agisce soprattutto sul colore. Anche in questo caso viene usata una maschera di fusione (Luminositè HSV) con intensitè ridotta al 50%

Andiamo quindi a rimuovere il rumore di crominanza (colore) ma filtrandolo per luminositè.

Questa singola applicazione del filtro è decisamente buona e potrebbe rendere inutile la prima.

Schermata di darktable con la riduzione del rumore ad alti ISO

Schermata di darktable con la riduzione del rumore ad alti ISO

L’ultimo passaggio è di nuovo ottimo!

In questo caso il modulo viene sempre applicato in modalitè ‘Wavelets‘ ma con una maschera di fusione ‘Colore HSV‘.

Andiamo quindi ad agire sul rumore di crominanza vero e proprio (tra l’altro senza mitigare l’effetto della maschera che viene lasciata al 100%).

Per concludere

Con un buon punto di partenza si possono ottenere migliori risultati in meno tempo.

Un punto di partenza, inoltre, vi aiuterà a capire come effettuare certe operazioni.

Iniziate quindi applicando uno stile per poi provare a disattivare/riattivare i singoli moduli per osservarne il risultato. Cambiate anche i parametri dei vari moduli, l’intensità degli effetti, le maschere di fusione per cercare il massimo del risultato. Se trovate una configurazione che funziona particolarmente bene salvatela come stile (se necessita l’utilizzo di più moduli insieme) o come preset (se riguarda un modulo solo) così da non dover procedere per tentativi anche la volta successiva.




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